36 – Cloud Forest
36 Cloud Forest
Redshift Trio
Un equilibrio di forma e senso che riposa su sonorità morbide, intense. Un lavoro di armonia e compenetrazione, in cui i generi sfumano, si mescolano, planando su suggestioni di innegabile potenza.
Trentaseiesima produzione per nusica.org, associazione culturale che promuove e supporta artisti innovativi.
Il nuovo lavoro di Redshift Trio in uscita il 18 aprile 2025. Il disco è anticipato dalla pubblicazione del singolo Cloud Forest l’11 aprile.
Visioni e suoni si fondono nell’ultimo album di Redshift Trio, un progetto dal sound deciso, in perfetto equilibrio tra le parti in gioco.
Cloud Forest, titolo che racchiude in sé suggestioni mitiche e sinestetiche, si presenta come il quarto disco in studio della formazione composta da Nico Soffiato e Josh Deutsch insieme a Dave King, Rudy Royston, Bram Kincheloe, questi ultimi batteristi “in rotazione” per un progetto che mantiene il concept del trio, vera e propria cifra stilistica-esistenziale.
In quest’album l’integrazione della tastiera nel sound mira a fare della chitarra una voce più melodica, laddove l’armonia è il tema dominante, in costante mutamento: mobile e persistente.
Dieci brani carichi di suggestioni personali e interpretative, come nel caso di C Someting, un gioco di parole relativo a un annuncio ascoltato nella metropolitana di New York: “If you see something, say something” (“Se vedi qualcosa, dì qualcosa”), carico di sonorità proprie delle band rock degli anni ’90, come gli Smashing Pumpkins. E ancora Make It There, il cui titolo è ispirato all’interpretazione satirica della canzone New York, New York così come appare ne I Simpson con la dicitura “Upstate New York”.
Un esempio di composizione collaborativa è Likely Story, iniziato con uno schizzo di Soffiato elaborato insieme sino al successivo intervento di Deutsch, che ha preso la melodia e l’armonia originale sino a completare il brano con alcune variazioni melodiche e idee armoniche ispirate ai Radiohead.
Lavori di compenetrazione e intreccio dunque, che si susseguono in un vortice di idee armoniche, improvvisazioni, ricordi. Così la musica si riappropria della sua funzione, di quell’idea di bellezza che è insieme spontaneità e ricercatezza, urgenza di esprimersi senza futili sovrastrutture.
1. C Something (06:06)
2. Likely Story (05:37)
3. Cloud Forest (07:20)
4. Make It There (03:47)
5. Inertia (05:46)
6. 86 the Ravioli (04:37)
7. A Coat of White Primer (04:43)
8. Between the Bars (05:15)
9. Strange Meeting (09:55)
10. Purpose and Salivation (06:42)
Nico Soffiato | chitarra
Josh Deutsch | tromba, tastiera
Dave King | batteria
Rudy Royston | batteria
Bram Kincheloe | batteria
Mixato da Nico Soffiato, masterizzato da Michael Perez-Cisneros, prodotto da Nico Soffiato, Josh Deutsch e nusica.org
Ufficio stampa
Ginevra Amadio
tel: + 39 3925315976
mail: press@nusica.org
Il trombettista Josh Deutsch e il chitarrista Nico Soffiato suonano insieme come duo dal 2006, anno in cui si sono conosciuti a Boston. Nel corso degli anni, la relazione musicale nata da questa collaborazione ha portato alla creazione di un repertorio composto specificamente per questo ensemble, includendo molti brani originali scritti a quattro mani e arrangiamenti reinventati di musica proveniente dai mondi del jazz, della musica classica e della musica popolare. La loro musica spazia da loop elettronici a brani completamente acustici, bilanciando composizioni attentamente elaborate con spazi dedicati all’improvvisazione e all’interazione creativa.
Il loro terzo album, Redshift, è stato pubblicato nel 2020 dall’etichetta nusica.org e vede la partecipazione di due grandi batteristi della scena newyorkese: Allison Miller e Dan Weiss. Deutsch e Soffiato si esibiscono regolarmente nell’area di New York City e hanno tenuto numerosi tour negli Stati Uniti e in Italia. Inoltre, hanno organizzato masterclass e workshop in scuole di musica e università sia negli Stati Uniti che in Italia.
Josh Deutsch, trombettista e compositore vincitore di un Grammy, è conosciuto a livello nazionale e internazionale attraverso i suoi concerti negli Stati Uniti, Canada, Europa e Asia. Deutsch registra e suona regolarmente con la cantante Sofia Rei, la cantante vincitrice di un Grammy Lila Downs, la big band di Dafnis Prieto vincitrice di un Grammy, la Expansion Big Band di Pedro Giraudo e altri progetti. Ha presentato alcuni dei suoi progetti al Festival of New Trumpet Music di Dave Douglas, al Earshot Jazz Festival a Seattle e all’Outpost Summer Music Festival di Albuquerque.
Nico Soffiato è un chitarrista e compositore italiano. Dopo essersi diplomato al Berklee College of Music nel 2007, si è trasferito a Brooklyn. È un musicista versatile e si trova a suonare in varie situazioni, da gruppi jazz a sperimentali, come il suon gruppo Dogwood con Zach Swanson, Paradigm Refrain, Limited Release Trio e OST Quartet. Parte della scena di musicale di New York da più di quindici anni, Nico è membro del collettivo Out of Your Head, al quale appartengono anche Gerald Cleaver, Michael Attias, Tony Malaby, Kirk Knuffke ed altri. Suona anche con Innocent When You Dream, ensemble strumentale che reimmagina la musica di Tom Waits. Nico compone e produce musica per film e television e lavora per la casa internazionale Overcoast.
Dave King è un batterista americano originario di Minneapolis. È noto per essere uno dei membri fondatori dei gruppi jazz The Bad Plus (insieme a Reid Anderson ed Ethan Iverson) e Happy Apple (con Michael Lewis ed Erik Fratzke). King è attivo anche in molti altri progetti, tra cui il collettivo di free jazz Buffalo Collision con i musicisti della scena “downtown” di New York Tim Berne e Hank Roberts, e il gruppo di arte/pop elettronico Halloween, Alaska.
Rudy Royston è insegnante professionista, batterista e percussionista da quasi vent’anni. Ha studiato percussioni classiche all’Università di Denver, dove ha conseguito lauree in Musica e Inglese, ottenendo anche l’abilitazione all’insegnamento presso il Metropolitan State College di Denver. Dopo essersi trasferito a Piscataway, New Jersey, nel 2006, ha conseguito un Master in Musica presso il Mason Gross School of the Arts della Rutgers University a New Brunswick. Da allora, si è esibito con alcuni dei più grandi musicisti jazz contemporanei, per esempio Bill Frisell, col quale e’ in tour molto spesso.
Bram Kincheloe è un batterista, compositore e scrittore. Dopo aver frequentato la scuola La Guardia Performing Arts School, è stato accettato alla Manhattan School of Music. Negli anni ha suonato con Lee Konitz, Brandford Marsalis, Ambrose Akinmusire, Wynton Marsalis, Ben Street, Steve Cardenas, e molti altri. Nel 2008 ha co-fondato il gruppo soul-rock Sister Sparrow & the Dirty Birds. Nel 2011, dopo essere stati ingaggiati da New Frontier Touring, hanno iniziato a suonare circa 175 concerti all’anno negli Stati Uniti e Canada. Bram ha suonato in alcuni dei festival più importanti al mondo come Bonnaroo, Voodoo Fest, Cotai jazz and Blues Festival (Cina).
Cloud Forest
C Something
Il titolo è un gioco di parole che fa riferimento a un annuncio comune sentito nella metropolitana di New York: “If you see something, say something” (Se vedi qualcosa, dì qualcosa). Nel caso di questo brano, la sezione improvvisata è indicata come “C Something” perché l’ostinato di chitarra ripete la nota “C” (Do), ma l’armonia è molto aperta e può spostarsi verso qualsiasi suono armonico sopra il Do. Come molti dei nostri brani, anche questo sfuma i confini tra i generi e prende ispirazione da band rock degli anni ’90, come gli Smashing Pumpkins. (Josh)
Likely Story
Un vero esempio di composizione collaborativa, Likely Story è iniziato con uno schizzo di Nico, che abbiamo elaborato insieme per un po’. Successivamente, Josh ha preso la melodia e l’armonia originale di Nico dei primi 7 battute e ha completato il brano con alcune variazioni melodiche e idee armoniche ispirate ai Radiohead. I livelli sonori presenti nella registrazione sono stati il frutto di una decisione spontanea presa in studio e richiamano le stratificazioni sonore di alcuni dei primi album in duo di Josh e Nico. (Josh)
Cloud Forest
Quando abbiamo iniziato a integrare la tastiera nel sound del trio, uno degli obiettivi era fare della chitarra una voce più melodica nel nuovo disco. L’idea originale per questo brano è nata pensando alla texture di una melodia di chitarra accompagnata dalla tastiera. Il titolo è emerso durante le prove, durante un ritiro compositivo che abbiamo fatto nel Vermont… Era una giornata nuvolosa, e la vista delle nuvole che si aggrappavano agli alberi sottostanti rifletteva perfettamente l’atmosfera del brano, ispirando il titolo Cloud Forest. (Josh)
Make it There
Il titolo è ispirato all’interpretazione satirica della canzone “New York, New York” come appare ne I Simpson con il titolo “Upstate New York”. Hanno cambiato il verso “if you make it here, you can make it anywhere” in “if you can’t make it anywhere, you can make it here”, che ho trovato esilarante, essendo qualcuno che si è recentemente trasferito nello Stato di New York. (Nico)
Inertia
Questo brano è nato durante un boot camp compositivo autoimposto durante la pandemia, in cui mi obbligavo a scrivere un pezzo al giorno. Questo è stato uno dei miei preferiti di quel periodo, e il titolo si riferisce sia alla sensazione di essere nel flusso artistico, sia al movimento in avanti che si percepisce nella sezione “C” del brano, grazie alla hemiola creata dal ritmo di 3 ottavi sotto la struttura più ampia in 4/4. Armonicamente, il pezzo è ispirato all’idea di usare gli accordi semidiminuiti quasi come suono tonico, un concetto che ho notato anche in alcune composizioni di Billy Strayhorn. La progressione risultante mi ha suggerito un ritmo ispirato alla musica brasiliana, e quindi ho seguito quella direzione! (Josh)
86 the Ravioli
L’espressione “86 qualcosa” potrebbe aver avuto origine dal Chumley’s bar, uno speakeasy situato al 86 di Bedford Street nel Greenwich Village di New York. Durante il Proibizionismo, la polizia diceva ai clienti di “86” il bar, cioè di uscire attraverso la porta segreta sul retro che portava a 86th Street. Ho sentito l’espressione “86 the ravioli” nella serie TV The Bear. In un certo senso, riflette il caos di una cucina affollata, come quella rappresentata nello show. (Nico)
A Coat of White Primer
Questa è una mia vecchia canzone. È nata da una progressione blues che ho rielaborato armonicamente ed esteso. L’ho scritta in un momento in cui avevo bisogno di riorganizzarmi e ripartire, come suggerisce il titolo. Anche in questo caso, ho preso questa frase dalla serie Six Feet Under, stagione 5, episodio 1. (Nico)
Between the Bars
Questo è uno dei miei brani preferiti di Elliott Smith, e ho pensato di farne una cover per molto tempo. La versione originale è in ¾ e presenta un’armonia davvero bellissima, che non volevo cambiare troppo. Per evitare di fare una cover identica, ho cambiato il metro in 15 (3 battute da 4 e 1 battuta da 3), il che crea una sfida interessante e si integra bene con la melodia. Per la sezione dell’assolo, ho sintetizzato le idee armoniche principali in una forma condensata di 16 battute, che è davvero divertente suonare in improvvisazione. (Josh)
Strange Meeting
Questo è un brano che Nico ed io suoniamo insieme da gran parte dei 19 anni in cui collaboriamo. Quando ci siamo conosciuti, è stato sorprendente scoprire quanto ci sentivamo legati alla stessa musica, e il chitarrista/compositore Bill Frisell era una delle influenze principali. Quando abbiamo invitato il batterista Rudy Royston a unirsi a noi per questo album, abbiamo entrambi concordato che fosse il momento giusto per registrare finalmente la nostra versione, dato che Rudy collabora da tempo con Frisell. Per me, questo pezzo rappresenta l’esempio perfetto della bellezza della semplicità, lasciando che una canzone vada esattamente dove vuole, senza forzare complicazioni inutili, un obiettivo che cerco sempre di raggiungere nelle mie composizioni. Oltre a ciò, suonarlo è una gioia ogni volta, e sarei felice di eseguirlo a ogni concerto che faccio. (Josh)
Purpose and Salivation
Ho sentito questa frase in un’intervista, ma non ricordo chi l’abbia detta e non riesco a scoprirlo. Ricordo che aveva senso ed era piuttosto divertente, quindi per me è abbastanza per intitolare una canzone con questa frase. (Nico)
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